“Vado, ma non so dove arrivo
aspetta e vedrai…
quanto è bello sentirsi leggeri”
Ci sono giorni in cui il mare ci regala incontri indimenticabili, in cui il fiato si spezza per un salto tra le onde di un delfino. E poi ci sono giorni in cui il mare ci insegna qualcos’altro: la forza di fare squadra, la bellezza della navigazione, il rispetto per gli elementi. Sabato 22 marzo è stato uno di quei giorni.
A bordo di Persea, il nostro pod di esploratori del mare ha issato le vele sotto un vento teso di scirocco, che da sud-est soffiava fino a 25 nodi. Una giornata intensa, in cui abbiamo navigato di bolina e al gran lasco, sfidando le raffiche con il coraggio e la determinazione di chi sa che il mare non si comanda, ma si ascolta.
Non abbiamo avvistato cetacei, ma in un certo senso li abbiamo evocati. Perché la forza del gruppo, il sostegno reciproco e la capacità di affrontare insieme l’imprevedibile sono qualità che condividiamo proprio con loro: i cetacei, maestri di socialità e gioco di squadra. Come loro, anche il nuovo equipaggio SiamoPod ha dimostrato complicità, sintonia e voglia di mettersi alla prova, nonostante fosse alle primissime armi con la vela.

Il mare è un maestro severo, e con lui non si scherza. Con un’allerta meteo prevista per il pomeriggio, abbiamo scelto la prudenza e siamo rientrati per ora di pranzo, lasciandoci alle spalle l’orizzonte sferzato dal vento, con la consapevolezza che ogni uscita in mare è un’esperienza da vivere con rispetto e gratitudine.
E poi, c’è quel momento in cui tutto trova il suo senso. Quando le vele si ammainano, i piedi tornano sulla terra ferma e qualcuno ti dice: “Grazie a voi ho gli occhi pieni di bellezza e un’anima più leggera”.
Perché alla fine, è questo che il mare ci insegna: a lasciar andare i pesi, a riempirci di vento per sentirci più leggeri.
E mentre rientravamo in porto, tra spruzzi salati e capelli scompigliati, il ritornello di Ligabue sembrava scritto per noi.
“Leggero… nel vestito migliore,
senza andare lontano, senza andare lontano…”