Monitoring cetacei - Golfo di Palermo

Riempirsi di vento per sentirsi più leggeri

“Vado, ma non so dove arrivo
aspetta e vedrai…
quanto è bello sentirsi leggeri”

Ci sono giorni in cui il mare ci regala incontri indimenticabili, in cui il fiato si spezza per un salto tra le onde di un delfino. E poi ci sono giorni in cui il mare ci insegna qualcos’altro: la forza di fare squadra, la bellezza della navigazione, il rispetto per gli elementi. Sabato 22 marzo è stato uno di quei giorni.

A bordo di Persea, il nostro pod di esploratori del mare ha issato le vele sotto un vento teso di scirocco, che da sud-est soffiava fino a 25 nodi. Una giornata intensa, in cui abbiamo navigato di bolina e al gran lasco, sfidando le raffiche con il coraggio e la determinazione di chi sa che il mare non si comanda, ma si ascolta.

Non abbiamo avvistato cetacei, ma in un certo senso li abbiamo evocati. Perché la forza del gruppo, il sostegno reciproco e la capacità di affrontare insieme l’imprevedibile sono qualità che condividiamo proprio con loro: i cetacei, maestri di socialità e gioco di squadra. Come loro, anche il nuovo equipaggio SiamoPod ha dimostrato complicità, sintonia e voglia di mettersi alla prova, nonostante fosse alle primissime armi con la vela.

Il mare è un maestro severo, e con lui non si scherza. Con un’allerta meteo prevista per il pomeriggio, abbiamo scelto la prudenza e siamo rientrati per ora di pranzo, lasciandoci alle spalle l’orizzonte sferzato dal vento, con la consapevolezza che ogni uscita in mare è un’esperienza da vivere con rispetto e gratitudine.

E poi, c’è quel momento in cui tutto trova il suo senso. Quando le vele si ammainano, i piedi tornano sulla terra ferma e qualcuno ti dice: “Grazie a voi ho gli occhi pieni di bellezza e un’anima più leggera”.

Perché alla fine, è questo che il mare ci insegna: a lasciar andare i pesi, a riempirci di vento per sentirci più leggeri.

E mentre rientravamo in porto, tra spruzzi salati e capelli scompigliati, il ritornello di Ligabue sembrava scritto per noi.

“Leggero… nel vestito migliore,
senza andare lontano, senza andare lontano…”

Avvistamento delfini comuni nel Golfo di Palermo

Delfini Comuni che danzavano sul mare

E il sole batteva su di noi, mentre il vento di ponente gonfiava le vele e ci spingeva verso il largo. La prua di Persea fendava l’acqua, e nell’aria si respirava quella magia che solo il mare sa regalare. 

Poi, all’improvviso, l’incontro.

Un pod di Delfini Comuni ha fatto la sua comparsa nel Golfo di Palermo. Una specie un tempo abbondante nel Mediterraneo, oggi sempre più rara, quasi un’ombra di ciò che era, minacciata da reti fantasma, pesca intensiva e cambiamenti ambientali. Eppure erano lì, davanti a noi, vivi e splendenti sotto la luce del sole.

Per qualche minuto hanno danzato attorno a noi, in quello stato di “Socializing” che caratterizza i momenti di interazione tra loro. Poi, come se ci avessero scelto, hanno iniziato a nuotare in prua, il classico bowriding, regalandoci un attimo di connessione pura con il loro mondo. Siamo rimasti in silenzio, ipnotizzati da quei corpi slanciati che sfioravano l’acqua con una leggerezza perfetta. Era un dono, un frammento di mare che ci veniva affidato, e che avremmo dovuto custodire nel cuore.

Delfini Comuni, eppure così straordinari. Come spesso accade, ciò che chiamiamo comune è in realtà unico, prezioso, irripetibile. Ed è proprio questa consapevolezza che rende un’emozione così forte: l’averli visti, l’averli vissuti, ci ricorda quanto sia importante proteggerli. Perché nessuna specie dovrebbe essere relegata a un ricordo sbiadito, a una nostalgia marina.

Dopo quell’incontro, abbiamo proseguito la navigazione, ancorandoci davanti a Marina di Villa Igea. L’acqua era turchese, limpida come poche volte accade, e il suono dei gabbiani riempiva l’aria. Il pranzo è stato un momento di condivisione, il calice di vino un brindisi silenzioso a ciò che avevamo appena vissuto.

Quando è arrivato il momento di rientrare, il vento ci ha accompagnati in poppa, dolce e costante. Qualcuno della nuova “ciurma” di SiamoPod si è disteso a prua, altri si sono lasciati cullare dal rollio delle onde, e tra le note di “Sfiorivano le viole” di Rino Gaetano, ci siamo lasciati trasportare dalle parole:

“Mentre io aspettavo
I passi delle onde
Che danzavano sul mare a piedi nudi
Come un sogno di follie venduto all’asta.”

Ed è proprio questo che fa il mare: ci porta sogni che troppo spesso rischiano di essere venduti all’asta, cancellati dall’indifferenza. Ma finché continueremo a emozionarci davanti a un incontro così raro, finché lasceremo che quella bellezza ci tocchi nel profondo, allora sapremo che il nostro compito è chiaro: proteggere, custodire, raccontare.

Perché il mare non è solo un luogo. È un sentimento. Ed è una storia che vale la pena difendere.

SiamoPod - monitoraggio cetacei Palermp

Il mare d’inverno: il nostro monitoring cetacei del 1° marzo

Ci sono giornate in cui il mare sembra raccontare una storia diversa, fatta di attese, di vento teso e di orizzonti da scrutare con pazienza. Sabato 1° marzo è stata una di quelle giornate: un cielo nuvoloso si rifletteva sull’acqua, rendendola ancora più profonda, malinconica e affascinante, proprio come nel ritornello de Il mare d’inverno di Loredana Bertè.

A bordo di Persea, insieme a noi c’erano Monica Blasi di Filicudi Wildlife ConservationAndrea Calascibetta di Avvistiamo. Due esperti che hanno dedicato la loro vita alla ricerca e alla tutela dei cetacei, e che ci hanno trasmesso la loro esperienza, arricchendo la nostra navigazione con nozioni scientifiche e racconti di mare.

Abbiamo issato le vele e lasciato che il vento, costante tra i 16 e i 20 nodi, ci spingesse verso il Golfo di Mondello. Navigare in queste condizioni è un’emozione unica: la barca inclinata sull’acqua, il rumore delle onde che si frangono sulla prua, il cielo che sembra fondersi con il mare. Non si trattava solo di un’uscita di monitoraggio, ma di un’esperienza che unisce la passione per la navigazione a vela con la ricerca scientifica.

E come sempre, tra un’osservazione e l’altra, ci siamo concessi momenti di convivialità, gustando dell’ottimo cibo e condividendo racconti. A bordo c’era anche Paciko, il cane inseparabile di Monica, che con la sua tranquillità sembrava riflettere lo spirito del mare: silenzioso, paziente, in perfetta sintonia con la sua compagna di viaggio.

L’avvistamento tanto atteso è arrivato, ma è stato un battito di ciglia: una stenella è apparsa per un istante, un lampo argentato tra le onde, per poi sparire nel blu profondo. Un incontro fugace, ma sufficiente a far battere forte il cuore e a ricordarci che il mare non regala certezze, ma attimi irripetibili.

Siamo rientrati in porto verso ora di pranzo, con quella sensazione sospesa di chi sarebbe rimasto ancora in mare, a lasciarsi cullare dalle onde, a scrutare l’orizzonte nella speranza di un nuovo incontro. Il mare d’inverno ha un fascino tutto suo, malinconico ma intenso, e chi lo ama sa che non basta una giornata per saziarsene.

Ogni uscita con SiamoPod è questo: un equilibrio perfetto tra scoperta, ricerca e passione per il mare. Non si tratta solo di avvistare cetacei, ma di imparare a sentire il respiro del mare, a vivere la vela e a condividere momenti unici con persone che, anche se diverse, alla fine diventano parte dello stesso pod.

ll mare chiama sempre, e noi siamo pronti ad ascoltarlo.

Workshop - La Sicilia e i suoi Giganti del Mare

Innescare trasformazioni, è una questione di chimica

Cosa succede quando ricerca scientifica, chimica e passione per il mare si incontrano? Nasce un evento come La Sicilia e i suoi Giganti del Mare, un workshop unico che ha riunito esperti, appassionati e creativi con un obiettivo comune: conoscere e proteggere i cetacei del Mar Mediterraneo.

L’atmosfera da Magnisi Studio era carica di entusiasmo e voglia di condivisione. Gli occhi dei partecipanti brillavano di curiosità mentre Laura Pintore di WWF Travel ci trasportava nel mondo dei cetacei residenti nel Mediterraneo e delle crociere di ricerca a bordo delle Vele del Panda. La possibilità di affiancare i ricercatori in mare, di osservare cetacei nel loro habitat naturale, ha acceso sogni e nuove consapevolezze in chi ascoltava.

Poi è stata la volta di Monica Blasi, del centro Filicudi Wildlife Conservation, che ha raccontato il minuzioso lavoro di monitoraggio dei capodogli alle Eolie. La passione con cui descriveva le sue esperienze ha emozionato tutti, facendo emergere la straordinaria connessione tra uomo e natura. Sapere che ogni dato raccolto contribuisce alla protezione di questi giganti del mare ha reso ancora più tangibile l’importanza di questo lavoro.

A seguire, Andrea Calascibetta di Avvistiamo ha parlato con grande coinvolgimento dell’importanza del codice di condotta per gli avvistamenti. Vedere un cetaceo in mare è un’emozione unica, ma sapere come comportarsi per non disturbarli è fondamentale. Le sue parole hanno reso consapevoli i partecipanti di quanto sia delicato e prezioso ogni incontro.

Infine, Dario Scalia di Plastic Free ha affrontato una delle minacce più gravi per i nostri mari: l’inquinamento da plastica e microplastica. Un tema che ha toccato profondamente i presenti, rendendo evidente che la tutela dei cetacei passa anche attraverso le nostre scelte quotidiane.

Dopo un’intensa sessione di apprendimento e scambio, è arrivato il momento di concedersi una pausa tra chiacchiere, calici di ottimo vino Tasca d’Almerita e i deliziosi pezzi di rosticceria mignon di Tuppulia. Un momento di convivialità che ha reso l’atmosfera ancora più leggera e partecipativa, preparando il terreno per la fase più creativa della serata.

Il culmine dell’evento è stata la challenge interattiva di Chiara Fici di Tinte Vive. Armati di acquerelli organici estratti dal cavolo cappuccio, i partecipanti hanno completato i disegni di cinque specie di cetacei: tursiope, stenella, zifio, capodoglio, grampo e balenottera comune. Ogni squadra, oltre a dipingere, ha creato e recitato una breve storia su una delle minacce che questi giganti del mare affrontano ogni giorno. L’energia e il divertimento erano palpabili: tra risate, mani sporche di colore e interpretazioni coinvolgenti, il workshop si è trasformato in un’esperienza unica di apprendimento attivo.

E poi, nei giorni successivi, è accaduta una piccola magia: il colore degli acquerelli si è trasformato. Una reazione naturale, chimica, che ci ha ricordato quanto tutto sia connesso. 

Proprio come nelle interazioni tra cetacei in mare, dove è questione di chimica se un individuo decide di unirsi a un pod, così anche noi, con SiamoPod, vogliamo accendere quella scintilla nelle persone. Creare connessioni, ispirare e sensibilizzare, perché ogni piccolo gesto, ogni storia raccontata, ogni incontro può generare un cambiamento, esattamente come la natura trasforma i suoi colori.

La Sicilia e i suoi Giganti del Mare non è stato solo un evento, ma un’esperienza che ha mostrato come, facendo rete, si possano unire conoscenza, creatività e impegno per la salvaguardia del nostro mare. 

Perché, proprio come i cetacei formano un pod, anche noi, unendo le forze, possiamo fare la differenza: è una questione di chimica.